arkomalya
Utente medio
Regione: Puglia
Prov.: Bari
Città: Molfetta
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Inserito il - 03/08/2005 : 19:22:35
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Un po’ di tempo fa ho comprato x caso un libro di cui mi aveva incuriosito semplicemente il titolo.. in realtà mi sono imbattuta in un manuale x migliorare la comunicazione nella coppia. Io non ho mai creduto molto nei manuali, quindi li ho sempre considerati un po’ stupidi ma visto che il libro ormai l’avevo comprato ho cominciato a leggerlo. A dire il vero l’ho trovato interessante per quanto riguarda l’analisi delle differenze del comportamento maschile e di quello femminile (effettivamente certi aspetti li avevo sempre sottovalutati o non avevo guardato le cose con una prospettiva diversa); per quanto riguarda le soluzioni suggerite da poter adottare non mi trovo sempre favorevole. Dopo aver letto i primi capitoli, poi il resto è abbastanza ripetitivo. Ad un certo punto del testo, però, mi sono ritrovata a leggere questa simpatica storia. La ricopio così com’è:
IL CAVALIERE DALLA LUCENTE ARMATURA
Nell'intimo di ogni uomo c'è un eroe o un cavaliere dalla lucente armatura. Più di ogni altra cosa, lui vuole servire e proteggere la donna che ama. Quando sente di godere della sua fiducia, è in grado di portare in superficie la parte più nobile di sé. Diventa più sollecito e più interessato a lei. La sfiducia, d'altro canto, ottunde la sua vitalità e la sua energia ed è inevitabile che, dopo un certo periodo di tempo, l'uomo smetta di provare interesse. Immaginiamo un cavaliere che erra per il paese con una lucente armatura. Improvvisamente sente una donna che piange. Il cavaliere ha un sobbalzo, sprona il cavallo e al galoppo raggiunge il castello dove la donna è prigioniera di un drago. Il nobile cavaliere sguaina la spada e uccide il drago. Riconoscente, la principessa lo accoglie con tutti gli onori. I cancelli si aprono e il cavaliere viene festeggiato dalla famiglia della principessa e dagli abitanti della città, invitato a restare presso di loro e acclamato eroe. Lui e la principessa si innamorano. Un mese più tardi il nobile cavaliere parte per un altro viaggio. Sulla via del ritorno sente la sua amata principessa gridare aiuto. Un altro drago ha attaccato il castello. Il cavaliere sguaina la spada per uccidere il mostro. Ma ecco che la principessa gli grida dalla torre: "Non usare la spada, usa questo laccio. Sarà più efficace." Gli getta il laccio e gli mostra come utilizzarlo. Esitante, lui ubbidisce. Lo avvolge intorno al collo del drago e tira con forza. Il mostro muore tra il sollievo generale. Durante i festeggiamenti, il cavaliere è oppresso dalla sgradevole sensazione di non avere fatto nulla per meritare gli onori che gli vengono tributati. Il fatto di avere usato il laccio e non la sua spada lo induce a pensare di non essere degno della fiducia e dell'ammirazione dei cittadini. Si sente un po' depresso e dimentica di lucidare l'armatura. Un mese dopo parte per un altro viaggio. E armato della sua spada, ma la principessa lo trattiene e, ammonendolo a guardarsi dal pericolo, gli ingiunge di prendere anche il laccio. Di ritorno a casa, il cavaliere vede un altro drago che insidia il castello. Ancora una volta si precipita verso di lui con la spada, ma poi esita, pensando che forse dovrebbe usare il laccio. La breve incertezza gli è fatale, perché il drago, eruttando fiamme, gli brucia il braccio destro. Nella confusione lui alza la testa e vede la principessa che gli fa cenno da una finestra. "Il veleno," grida lei. "Il laccio non funziona." Gli getta il veleno che lui versa nella gola del drago, uccidendolo. Tutti lo acclamano e festeggiano la liberazione, ma il cavaliere prova vergogna. Un mese dopo si prepara a partire per un altro viaggio. È sul punto di uscire quando la principessa gli ricorda di stare attento e di portare con sé il laccio e il veleno. Seppure infastidito dai suoi suggerimenti, lui decide di assecondarla. Il cavaliere è in viaggio quando sente le grida di aiuto di un'altra donna. Mentre si precipita in suo soccorso non è più depresso e si sente di nuovo vivo e sicuro di sé. Ma quando sguaina la spada per uccidere il drago, lo coglie nuovamente l'esitazione. Devo usare la spada, si chiede, il laccio o il veleno? Che cosa direbbe la principessa? Per un momento resta sconcertato, ma poi ricorda le sensazioni provate durante il suo primo incontro con la principessa, quando era armato solo della sua spada. Con rinnovata sicurezza, getta via laccio e veleno e carica il drago con la sua fidata lama. Lo uccide e la popolazione lo porta in trionfo. Il cavaliere dalla lucente armatura non tornò mai più dalla sua principessa. Rimase nel nuovo villaggio dove visse per sempre felice. Alla fine si sposò, ma solo dopo essersi accertato che la sua nuova compagna non sapesse nulla di lacci e veleni. Ricordare che nell'animo di ogni uomo si nasconde un cavaliere dalla lucente armatura vi aiuterà a non trascurare le sue necessità. Sebbene un uomo apprezzi a volte la sollecitudine e l'aiuto, dosi troppo massicce minano la sua sicurezza e lo allontanano da voi.
John Gray (psicosessuologo, esperto di comunicazione, terapeuta della famiglia e della coppia)
Ovviamente è una metafora che magari decontestualizzata in questo modo non rende molto l’idea!
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