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ivan
Rock n' Goal
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feeb
Cantù Che Conta Col Cayenne
Prov.: Zara
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Inserito il - 15/04/2008 : 00:41:43
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non c'è bisogno di aspettare domani
In Italia il reato paga, e ti può portare in parlamento
Tracy Wilkinson, Los Angeles Times, April 13, 2008
Quando voteranno in questo weekend, gli italiani potranno scegliere fra una vasta gamma di condannati, oppure la solita ballerina a go-go della TV. Per non parlare di amici personali, parenti e in un caso anche del massaggiatore personale dei leader di partito che mettono insieme i loro possibili governi.
I reati in questo paese non ti impediscono di candidarti, né sembra necessario avere delle qualifiche effettive per farlo.
La campagna elettorale per eleggere il sessantaduesimo governo in 63 anni ha messo in luce la lunga lista di problemi irrisolti che penalizzano il paese, impediscono importanti cambiamenti, e sminuiscono quella che una volta era una favolosa icona culturale.
Uno splendido paese romantico, fatto di panorami di ulivi e di antiche piazze di ciottolato, noto per il suo cibo, la sua moda e la bella apparenza, l’Italia è oggi un paese pervaso dalla corruzione, dalla crisi economica, dalla stanchezza politica e dall’impunità rampante, con un livello di vita che sta declinando rapidamente. L’inflazione è fra le più alte dell’Europa occidentale, la crescita economica la più bassa. Quantità sempre maggiori di persone denunciano di non essersi mai sentite così povere.
Lavorare in Italia è un’esperienza torbida e frustrante, a meno di appartenere alla Mafia, l’industria numero uno oggi in Italia, che secondo la Confindustria rappresenta il 7% del prodotto nazionale lordo.
Il sistema giudiziario non funziona quasi mai. Le cause possono languire non per anni, ma per decenni. I parlamentari italiani sono i più pagati di tutta Europa, ma secondo molta gente sono i meno efficaci, una elite intenta a replicare se stessa, che sembra diabolicamente intenzionata a portare a fondo il paese insieme a loro.
Con la sua tradizione politica bizantina e decadente, l’Italia è giunta a un punto di non ritorno - ha detto il sociologo Luca Ricolfi, autore della critica intitolata “L’arte del non governo”.
Impossibilità di attribuire responsabilità taglia alla radice ogni intento di dovere civico. E nessuno può illudersi che delle elezioni politiche possano cambiare le cose dall’oggi al domani.
L’uomo che in questo momento è in testa agli exit-poll, Silvio Berlusconi, è un chiassoso industriale miliardario che a 71 anni sta per diventare primo ministro per la terza volta. Per quanto abbia introdotto una certa stabilità, è accusato da più parti di governare allo scopo di arricchire se stesso, il suo impero mediatico e i suoi compari.
Berlusconi guida una lista che include il suo massaggiatore e un fascista irriducibile, come molte donne di centro destra che Berlusconi ha definito la settimana scorsa “sicuramente più carine” di quelle di sinistra. Fra di loro c’è anche una voluttuosa ballerina che normalmente appare in abiti succinti sulle sue reti nazionali.
Il suo maggiore antagonista è Walter Veltroni, popolare sindaco di Roma ed ex-comunista che ha cercato di riproporsi come fonte di cambiamento, nonostante i decenni passati in politica. Veltroni è alla guida di un raggruppamento informale della notoriamente frastagliata coalizione dei partiti di sinistra e di centro sinistra.
L’entusiasmo fra gli elettori è penosamente basso. Gli ascolti televisivi dei recenti interventi di Berlusconi e Veltroni sono stati frantumati dall’ennesima riedizione di un poliziesco italiano.
Gli italiani hanno assistito al naufragio di un governo dopo l’altro: dal disperato e maldestro tentativo di vendere la compagnia aerea nazionale, alla crisi della spazzatura alimentata dalla Mafia, che ha sepolto il sud e rovinato le riserve della famosa mozzarella locale, alla prematura caduta del governo uscente dovuta ad un singolo politico rimasto impigliato in faccende di corruzione dopo l’arresto della moglie.
Gli italiani si arrabbiano per questa situazione, ma la rabbia non porta automaticamente al cambiamento. Vi sono molti motivi per questo, compreso l’importanza che si dà alla priorità regionali rispetto alla coscienza nazionale, la fiducia cieca nella famiglia soltanto, ma non nelle autorità, il ruolo palliativo dell’ancora imperante Chiesa cattolica. Nonostante tutte le lamentele, gli italiani fino poco tempo fa non se la passavano nemmeno tanto male.
La reazione è quindi di rassegnazione, apatia e impotenza. Gli elettori italiani sentono di non aver una vera scelta e sanno che il governo non porterà loro alcun beneficio, e questo allontana molti di loro da un ruolo attivo nella democrazia. Una classe dominante corrotta, con chiari interessi nel mantenimento dello status quo, blocca ogni riforma effettiva.
“Questo è un sistema che sfrutta gli italiani, che succhia le migliori energie del paese, che impedisce alla meritocrazia di crescere, e obbliga chiunque ad adattarsi alle regole del gioco - dice Alexander Stille, un accademico specializzato in questioni italiane - l’Italia è sempre stato un paese in cui la gente pensa che a meno di frodare o infrangere le regole il destino è contro di te”. |
http://www.avaaz.org/it/ - http://www.flickr.com/photos/dimethyltryptamine/ |
Modificato da - feeb in data 15/04/2008 00:46:13 |
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ciccio007
Utente medio
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Inserito il - 15/04/2008 : 00:45:39
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Madoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo che vergognaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
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JediKnight
Maestro Jedi
Regione: Puglia
Prov.: ba
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Inserito il - 15/04/2008 : 10:17:09
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E' un ritratto molto veritiero..... |
-"La Paura è la via per il Lato Oscuro: essa conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio porta alla sofferenza..."
"Impara a distaccarti, da ciò che temi di perdere"
"Più buio si fa, la tempesta forza prende...temo, che nell'oscura nube dei Sith tutti, avvolti saremo!"
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Faffachan
Utente a Cavallo
Regione: Puglia
Prov.: BA
Città: Bari
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Inserito il - 15/04/2008 : 10:44:13
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Ha ragione in tutto. Che figuraccia. Qua stamattina i colleghi mi stanno sbeffeggiando... |
FAFFACHAN |
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